Sterilizzazione Hi Tech: più sicurezza in sanità

Una sola centrale di sterilizzazione e manutenzione di strumenti chirurgici al servizio di cinque ospedali (per un totale di oltre 750 posti letto) e una ventina di strutture dell’Asl Alessandria (Distretti, ambulatori) cui si aggiunge anche il nosocomio di Chivasso. È una rivoluzione organizzativa, logistica ed economica quella messa in campo dall’azienda sanitaria alessandrina guidata da Gian Paolo Zanetta. Una rivoluzione resa possibile dall’Asl unica e dalla volontà di cambiare volto a alla gestione della sanità nel nome della qualità, della trasparenza e della efficacia «verificabile » del servizio. Alle porte di Vercelli è stata inaugurata, ed è già entrata in attività, la centrale di sterilizzazione realizzata con un investimento di 15 milioni di euro da Ipp (Iniziative produttive piemontesi), società presieduta da Enea Righi e nata dall’aggregazione di Raseco, Sogesi, Servizitalia e Servizi ospedalieri (operano tutte nel settore dei servizi integrati: da sole fatturano oltre trecento milioni di euro). Il centro di sterilizzazione di Vercelli ha ottenuto finanziamenti per l’innovazione di processo da parte della Regione (al taglio del nastro ha partecipato l’assessore regionale Andrea Bairati) e rappresenta un insediamento unico nel suo genere in Piemonte. Alla cerimonia che si è svolta sabato scorso hanno partecipato il direttore generale dell’Asl Al, Gian Paolo Zanetta, e il direttore medico degli ospedali Santo Spirito di Casale e civile di Valenza, Paolo Tofanini. La tecnologia è protagonista Il centro di sterilizzazione opera attualmente con venti dipendenti su turni di 12 ore; entro breve il ciclo salirà a 24 ore con il raddoppio del personale. La preparazione dei ferri e della strumentazione chirurgica avviene in circa tre ore e mezza. Raccolta, trattamento e riconsegna avvengono in giornata. Fra le novità, l’introduzione di kit personalizzati per i chirurghi. «I singoli ferri, ritirati dopo l’utilizzo nella struttura sanitaria, subiscono – è stato spiegato al termine dell’inaugurazione dell’impianto—un trattamento ciclico di sanificazione, manutenzione e sterilizzazione e, seguendo una procedura di rintracciabilità automatica per ogni operazione chirurgica e per ogni chirurgo, vengono ricomposti in set adatti ai diversi interventi chirurgici. Successivamente i kit, ricollocati in contenitori speciali, vengono inviati ai reparti di ogni struttura sanitaria per un nuovo utilizzo. Oltre a un maggior livello di sicurezza nella sterilizzazione dello strumentario, garantito dal processo di industrializzazione, la rintracciabilità del singolo kit costituisce un elemento fortemente innovativo del servizio. Numerosi elementi tecnici e informatici permettono la registrazione in continuo di una consistente quantità di parametri che condizionano l’efficienza, l’efficacia e in senso generale la qualità e l’affidabilità del processo produttivo».

Enrico Sozzetti

La Stampa